Un metodo yoga dinamico con una serie specifica di posture

L’ Ashtanga Vinyasa Yoga, è un metodo yoga sviluppato da Sri K. Pattabhi Jois nel XX secolo sulla base degli insegnamenti ricevuti dal suo maestro Sri T. Krishnamacharya. Al centro della pratica c'è il respiro ujjāyī (respiro sonoro o vittorioso). Il suono prodotto aiuta lo studente a mantenere l'attenzione sul respiro, che è sempre sincronizzato con il movimento in modo ben preciso, così come lo sguardo, il dṛṣṭi, direzionato in un punto preciso.
La lezione è insegnata tradizionalmente come a Mysore, in India - la casa spirituale dell'Ashtanga Vinyasa Yoga - fino a Navasana.

La pratica inizia con il mantra di apertura, e prosegue con i saluti del sole, le posture in piedi, le posture sedute, e termina con la sequenza di chiusura e il mantra finale.

Ashtanga Vinyasa Yoga in pratica

Lo yoga è una disciplina spirituale che ha il potere di cambiare la tua vita. La Primary Series dell’Ashtanga Vinyasa Yoga è una sequenza di asana prestabiliti che aprirà la tua mente e il tuo cuore al lignaggio e alla tradizione dello yoga. E’ una pratica senza tempo e tradizionale al tempo stesso, accessibile a tutti e trasformativa. Una pratica regolare calma la mente, migliora la respirazione, tonifica il corpo, aumenta la flessibilità e accende il fuoco interno che purifica gli organi.

L'aspetto fondamentale dell'Ashtanga Vinyasa Yoga è la pratica fisica delle posture. Gli āsana sono il terzo passo dell’Ashtanga Yoga insegnato da Patañjali. Nella Primary Series di Ashtanga impariamo una sequenza prestabilita di posture yoga che ci aiutano a sviluppare (o recuperare) forza, flessibilità ed equilibrio. Questo migliora la nostra respirazione, la circolazione e la digestione, aiutandoci a rimuovere le tossine dal corpo, alleviando lo stress e problemi di salute.

Ripetiamo una serie di posizioni ogni volta che pratichiamo, in modo che la sequenza diventi familiare, e così facendo sviluppiamo una pratica personale. Diventa la nostra esperienza personale quotidiana di movimento e consapevolezza del respiro, creando indipendenza nella tua pratica.
Man mano che il tuo corpo si sente pronto a fare di più, l’insegnante condividerà con te nuove posture che verranno aggiunte alla sequenza.
Se praticato consapevolmente e in un modo che supporti ogni singola persona, questo sistema di yoga può essere molto terapeutico e ha il potenziale per essere trasformativo. La ripetizione e la familiarità delle posizioni fornisce un quadro di riferimento quotidiano da cui osservare il tuo stato d'animo e la tua "sensazione" del tuo corpo in movimento. Potremmo seguire la stessa sequenza ogni volta, ma non esistono due pratiche uguali.

Ciò che rende l’Ashtanga Vinyasa Yoga diversa dagli altri stili di yoga è il modo in cui pratichiamo le posture: ogni movimento è coordinato con il respiro (vinyasa). Inoltre, il modo in cui respiriamo è una specifico ed è chiamato respiro ujjāyī. Questa respirazione calma il sistema nervoso.

Un altro elemento chiave è la direzione della nostra attenzione o sguardo (drishti) su particolari punti di osservazione: un modo per restare concentrati sulla pratica ed evitare distrazioni.

L'unico requisito per praticare Ashtanga è..l'impegno nella pratica!

Cosa devi aspettarti alla tua prima lezione di Ashtanga:

- nell’Ashtanga si è soliti recitare due mantra: uno a inizio e uno fine pratica. Il mantra iniziale esprime gratitudine agli insegnanti che ci hanno preceduto, in particolare a Patañjali, e che hanno permesso a questa pratica di continuare nel tempo; il mantra finale è un’invocazione di pace. Cantare in un ambiente di gruppo aiuta a creare l'energia ideale per l'inizio della pratica.
Se recitarli ti fa sentire a disagio, sentiti libero di restare in silenzio per la durata del mantra.

- l’insegnante non pratica, ma guida verbalmente la lezione

- è una pratica ripetitiva. L’ordine degli asana (le posture) è sempre lo stesso e resterà invariato, ed è uno degli aspetti più apprezzati da chi pratica Ashtanga. Questo permette al praticante di approfondire al meglio le posture ed entrare in uno stato di calma mentale e meditazione in movimento

- non c'è musica e non c'è conversazione tra i praticanti, ma quello che sentirai è l’insegnante che chiama i nomi degli asana in sanscrito e il suono inconfondibile del respiro sonoro ujjāyī. È un respiro udibile e uniforme che si crea portando il respiro nella parte posteriore della gola; ascoltarlo ti aiuta a connettere i tuoi movimenti con ogni inspirazione ed espirazione e a calmare la mente

- una delle caratteristiche dell’Ashtanga yoga sono gli aggiustamenti: l’insegnante, nel tempo, eseguirà delle correzioni (fisicamente o verbalmente) per poter approfondire gli asana

- ci saranno posture che, soprattutto all’inizio, non riuscirai a fare, ma non preoccuparti perchè, nel caso, ti guideremo nella variante più adatta

- di sudare, è una pratica riscaldante