Astanga yoga is a dynamic form of yoga with a specific series of postures.

Lo yoga è uno stile di vita, una ricerca interiore e un metodo per trovare la vera salute e la felicità.

E’ un'antica tradizione nata in India, che utilizza uno speciale tipo di movimento fisico (āsana) ed esercizi di respirazione (prāṇāyāma) per sviluppare un corpo sano, forte e flessibile, uno stile di vita equilibrato, un cuore aperto e una mente chiara e calma. Può essere considerata una scienza di profonda trasformazione personale ed è basata sugli ‘Yoga Sūtra’ di Patañjali, un testo scritto nell'Asia meridionale tra il 325-425 d. C., composto da 196 stringhe (aforismi) con il fine di accompagnare l’individuo attraverso la liberazione della condizione di sofferenza ìnsita nella condizione umana per poter raggiungere il Samādhi (realizzazione o beatitudine).
Nel sūtra (aforisma) I.2 Patañjali definisce lo Yoga come “yogaś città-vṛtti-nirodhaḥ” ovvero come “cessazione (nirodhaḥ) degli stati (vṛtti) psicomentali (citta)”.

Dimostrazione Yoga al Mysore Palace, India - 1930

Dimostrazione Yoga al Mysore Palace, India - 1930


Ashtanga Yoga
Secondo la tradizione di Sri K. Pattabhi Jois

Lo yoga è una filosofia di vita che ha nel suo potenziale anche quello di creare un corpo e una mente fortemente sani.

L’ Ashtanga Yoga è un antico sistema di yoga che è stato insegnato da Vamana Ṛṣi nello Yoga Korunta. Questo testo è stato impartito a Sri T. Krishnamacharya nel primi anni del 1900 dal suo Guru Rama Mohan Brahmachari, e fu poi tramandato a Sri K. Pattabhi Jois per tutta la durata dei suoi studi con Krishnamacharya, a partire nel 1927.
Questo metodo è stato trasmesso al mondo moderno da Sri K. Pattabhi Jois (1915-2009) e prevede la sincronizzazione del respiro con una serie progressiva di posture - un processo che produce intenso calore interno e un sudore abbondante e purificante che disintossica i muscoli e gli organi. Il risultato è una migliore circolazione, un corpo leggero e forte e una mente calma.
La famiglia Jois continua ad insegnare questo metodo a Mysore, la casa spirituale dell’Ashtanga. Yoga Nilaya insegna yoga rispettando il lignaggio di Ashtanga e siamo felici di connetterti con questa antica saggezza verso la salute e la felicità.

L’Ashtanga Yoga, praticato nel suo corretto ordine sequenziale, porta gradualmente chi lo pratica a riscoprire pienamente il proprio potenziale a tutti i livelli di consapevolezza- fisica, psicologica e spirituale. Attraverso questa pratica che unisce una corretta respirazione (Ujjay prāṇāyāma), le posture (āsana) e lo sguardo (Dṛṣṭi), si ottiene un controllo dei sensi ed una più profonda consapevolezza di sé stessi. Praticando questa disciplina con regolarità e devozione si acquisisce sicurezza e stabilità fisica e mentale.

Letteralmente Ashtanga significa “otto livelli“ che sono descritti da Patañjali negli Yoga Sutra: Yama(Astinenza), Niyama (Adempimento), Asana (Posture), Pranayama (Controllo del Respiro), Pratyahara (Controllo dei Sensi), Dharana (Concentrazione), Dhyana (Meditazione), Samadhi (Contemplazione). 
Tecnicamente tutto lo yoga è “Ashtanga Yoga” perchè è basato sugli insegnamenti di Patañjali.
Questi livelli si sostengono l’un l’altro. La pratica degli Asana deve essere ben eseguita per una appropriata e corretta pratica del Pranayama e rappresenta un’importante chiave di sviluppo dei due livelli precedenti, Yama e Nyama. Solo dopo aver saldamente radicato dentro di noi questi primi quattro livelli, che possono essere considerati come orientati verso l’esterno (in quanto azioni), solo allora i quattro livelli successivi orientati principalmente verso l’interno, potranno essere sviluppati ed si evolveranno spontaneamente con il passare del tempo.

La caratteristica principale dell’Ashtanga Yoga è data dal “Vinyasa” che significa movimento sincronizzato con il respiro. Il respiro è il cuore di questa disciplina e collega un asana all’altro in un ordine ben preciso. Sincronizzando il movimento con il respiro e praticando Mula-bandha e Uddyana-bandha (chiusure), si produce un intenso calore interno. Questo calore provoca una migliore circolazione del sangue che determina una maggiore ossigenazione di muscoli e organi interni, iniziando così un processo di purificazione che elimina da una parte le tossine e libera dall’altra gli ormoni benefici ed i sali minerali che possono nutrire il corpo se si massaggia il sudore sulla pelle dopo che questo è stato prodotto durante le esecuzioni degli asana. Il Vinyasa regola il respiro e il risultato che si raggiunge è quello di un corpo forte e leggero.

Ci sono tre gruppi di sequenze nell’Ashtanga Yoga. La Prima Serie (Yoga Chikitsa) disintossica e allinea il corpo. La Serie Intermedia (Nadi Sodhana) purifica il sistema nervoso aprendo i canali di energia. Le Serie Avanzate A,B,C,D (Sthira Bhaga) integrano la forza e la grazia della pratica richiedendo e portando livelli più elevati di flessibilità.

Ogni livello deve essere pienamente sviluppato prima di passare a quello successivo e l’ordine sequenziale degli asana deve essere meticolosamente rispettato. Ogni postura è una preparazione per la successiva e sviluppa la forza e l’equilibrio necessari per andare avanti.

Il Respiro è il fondamento di questa pratica: la continuità di una respirazione profonda e uniforme non può essere trascurata nell’Ashtanga Vinyasa Yoga. Quando il respiro nutre l’azione e l’azione nutre la postura, ogni movimento diventa gentile, preciso e perfettamente stabile.
Secondo gli insegnamenti di Sri T. Krisnamacarya e Sri K. Pattabhi Jois “Il Respiro e Vita” . Il respiro rappresenta l’atto più vitale e fondamentale ed aiuta a mantenere l’essenza divina che è in ognuno di noi: l’espirazione è un movimento verso il divino, l’inspirazione rappresenta un assorbimento dal divino. L’azione ultima che si compie prima di morire è quella di espirare; si tratta in effetti di una totale e definitiva resa al divino.
Gli Yogi per secoli hanno saputo che attraverso la regolazione del respiro potevano calmare la mente; con la pratica del vinyasa, attraverso la sincronizzazione del respiro con il movimento, i praticanti possono raggiungere un perfetto allineamento del corpo grazie a una mente più calma, creando così un contesto in cui è più facile superare gli ostacoli sia fisici che psicologici. 

La Pratica dell’Ashtanga Yoga richiede sforzo e determinazione, ma dove non c’è sforzo non ci può essere beneficio. Forza, stamina e sudore sono gli aspetti unici di questa antica e tradizionale forma di yoga che apparentemente sembra contraddire la versione più conosciuta dello yoga in generale. Questa pratica richiede un notevole sforzo, sviluppa però una grande energia vitale che circola attraverso il corpo, rafforzando e purificando il sistema nervoso. La mente allora diventa calma, lucida, chiara, precisa e consapevole come insegna Sri K. Pattabhi Jois: “Ovunque guardi vedi il divino”.

E’ importante sottolineare che l’Ashtanga Vinyasa Yoga deve essere praticato solo grazie al sostegno di un insegnante adeguatamente preparato secondo la tradizione. Solo un insegnante qualificato può fornire la guida necessaria per garantire dei progressi sicuri e concreti senza arrecare danni al corpo e alla mente.


Il sistema del VINYASA nell'Ashtanga Yoga


“Vinyasa”
:  sincronizzare il movimento con il respiro. Questo antico sistema yogico risveglia il fuoco interno per purificare e rafforzare il corpo.

“Oh Yogi, non praticare gli asana senza il vinyasa”, scrive il saggio Vamana Ṛṣi nello Yoga Korunta, un antico testo riscoperto, tradotto e messo in pratica nella prima metà del secolo scorso da Sri T. Krisnamacharya e dal suo discepolo Sri K. Pattabhi Jois che ancora oggi insegna, a Mysore in India, Ashtanga Vinyasa Yoga, così come lo ha appreso a quel tempo – un metodo che purifica il corpo e la mente risvegliando il “fuoco interno”.

Il principio di purificazione attraverso il calore ha rappresentato un elemento centrale del pensiero indiano per millenni. Il secondo capitolo degli Yoga Sutra di Pañtajali, per esempio, inizia descrivendo i preliminari della pratica yoga, il primo dei quali è Tapas che significa letteralmente “bruciare”. Il sistema del Vinyasa si basa sull’idea della purificazione attraverso il movimento ed il calore. Nel vinyasa la sincronizzazione del movimento con il respiro crea calore o “fuoco interno”nel corpo, provocando un’abbondante sudorazione ed aumentando il flusso della circolazione del sangue e la flessibilità. La migliore circolazione del sangue e la maggiore flessibilità calmano il sistema nervoso permettendo ai muscoli e alla mente di rilassarsi, mentre la sudorazione rimuove le tossine attraverso la pelle. 
                
Gli Yogi per secoli hanno saputo che attraverso la regolazione del respiro potevano calmare la mente; con la pratica del vinyasa, attraverso la sincronizzazione del respiro con il movimento, i praticanti possono raggiungere un perfetto allineamento del corpo grazie a una mente più calma, creando così un contesto in cui è più facile superare gli ostacoli sia fisici che psicologici. 

Praticando il sistema del Vinyasa è possibile riacquistare l’equilibrio con l’allineamento del corpo. Durante la pratica, qualsiasi area che sia stata pressata o dove si sia verificata una riduzione della circolazione del sangue nell’esecuzione di una postura, viene ristabilita. 

Una respirazione piena e diretta accompagnata al movimento ossigena e pulisce il sangue; il corpo molto caldo provoca una maggiore fluidità del sangue stesso e quindi una migliore circolazione. Irrorando tutti gli organi interni e le ghiandole del corpo può agevolare così una migliore azione di filtraggio attraverso quegli organi con funzioni eliminatorie. In questo modo ha inizio un efficace processo di purificazione che rafforza grandemente il corpo e la mente, eliminando lo stress e le tossine a lungo accumulati e facendo ritrovare la salute. Le tossine possono essere un vero ostacolo, lasciando il corpo rigido e privo di flessibilità; per questa ragione è importante dare una continuità alla pratica nel tempo. E’ anche sconsigliato fermarsi durante la pratica stessa per evitare così di raffreddare il corpo e interrompere il ritmo del respiro. Una pratica ininterrotta e fluida rende la mente calma e concentrata, cosa che si riflette in uno sguardo attento e fisso. Quando lo sguardo è chiaramente concentrato in un unico punto, anche la mente è concentrata e la respirazione è fluida ed efficace.


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"Through the continual practice of ashtanga yoga, the mind and body are cleansed and our innate wisdom shines forth”

Patanjali’s Yoga Sutras II:28


Il Metodo Tristana

L'Ashtanga Yoga utilizza un approccio a tre punti, chiamato Tristhana, e consiste in: asana (posture), pranayama (respirazione ujjayi) e drishti (sguardo). Mantenendo questa disciplina con regolarità e devozione i praticanti sviluppano il controllo dei sensi, una profonda consapevolezza di se stessi e delle loro sensazioni interiori, emozioni e meccanismi della mente.
Gli Asana purificano, rafforzano e danno flessibilità al corpo, la respirazione purifica il sistema nervoso e il dristhi, lo sguardo, stimola una pratica più interna e potenzialmente meditativa.
Ci sono nove drishti e mantenere sempre la concentrazione sullo sguardo “drishti” per tutta la pratica favorisce una continua meditazione.
Attraverso il sistema Vinyasa e le chiusure energetiche dei bandha, si produce un forte calore e sudorazione. Questo calore purifica i muscoli e gli organi interni eliminando le tossine tramite il sudore. Il principio di purificazione attraverso il calore ha rappresentato un elemento centrale del pensiero indiano per millenni.


Letture Consigliate - disponibili anche nella biblioteca di Nilaya

“Yoga Mala”, Sri K. Pattabhi Jois

“Il nettare dello Yoga”, Sri T. Krishnamacharya

“The Yoga of the Yogi: The Legacy of T. Krishnamacharya”, K. Desikachar

“Krishnamacharya: His Life and Teachings”, A. G. Mohan

“Il cuore dello yoga”, T. K. V. Desikachar

Bhagavad Gita

Yoga Sutra di Patañjali

Hatha Yoga Pradipika

credit: ashtanga-yoga.it